venerdì 16 maggio 2008

La visita del Papa a Genova


Il Papa viene a Genova. E la città si ferma. Si ferma per come è strutturata. Genova è una città lunga e stretta. Se blocchi il centro non ti sposti più. Il Papa arriva alle 20.45 di sabato sera. Da Savona. Cena e pernotta al santuario della Madonna della Guardia, sopra a Bolzaneto, dove c'è la terza uscita autostradale di Genova per importanza. Risultato. Ponente bloccato e isolato. Gli abitanti di Geo e Livellato, frazioni sulla strada per il santuario, devono restare tappati in casa per un giorno. La mattina il Papa si sposta (in elicottero, proprio come Gesù) all'ospedale Gaslini, quartiere di Sturla. Risultato? Levante bloccato. Per un'intera mattina non puoi neanche uscire a far la spesa. Dopo essere sceso dall'elicottero e salito in auto decapottabile (proprio come Pilat...ehm, proprio come Gesù) per salutare i malati alle finestre e medici e infermieri per i viali dell'ospedale, va a pranzare in seminario, a Righi, sopra a casa mia. Ora, Genova, si sa, non ha mai brillato nè per opulenza nè per abbondanza, ma una cosa di cui abbondantemente scarseggia sono i posteggi. Non ce ne sono, non ce ne sono mai stati e mai ce ne saranno. Manca lo spazio. E la giunta comunale cosa ha visto bene di fare? Costringere gli abitanti del posto a traslocare la loro auto altrove lungo tutto il percorso. Pena ai trasgressori; rimozione forzata dell'auto. Ora, non è precisamente uno scherzetto. Si tratta di spostare (non si sa dove, perchè questa emergenza esiste nel raggio di diversi chilometri) un paio di migliaia di autovetture. E gli abitanti del posto (compreso io)? Reclusi. A casa. Prigionieri del Papa. Perchè? Perchè alle 13 il Papa, come tutti gli esseri umani, ha fame e vuole mangiare. In Seminario. Sopra a casa mia. Se ce lo chiedeva facevamo una colletta e gli pagavamo una trattoria in centro. La "Maria" fa degli ottimi pansotti alla salsa di noci. Dopo pranzo dice Messa in Piazza della Vittoria. Poi va a casa. A Roma. In Vaticano. Io mi chiedo; pensate se in Italia fossimo davvero democratici e riservassimo lo stesso trattamento a tutti i capi religiosi di ogni credo e di ogni fede come una vera democrazia esigerebbe. Non ci muoveremmo più. Ma tutto sommato forse sarebbe un bene. Se il Papa venisse a Genova tutte le settimane l'inquinamento si ridurrebbe della metà. Con buona pace per gli ecologisti e la miseria per tutti gli altri.

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