mercoledì 29 aprile 2009

Mussolini meritava un processo?

Ci risiamo. Ogni anno, il 25 Aprile, si riparla di Mussolini e della sua esecuzione. Il Duce meritava un processo equo con Giudici terzi? In nome di cosa? C'è da dire che la reintroduzione della pena di morte per reati politici fu per lui un boomerang. Perchè, per chi non lo sa, il colpo di Stato è un reato politico.

Chi compie un colpo di stato non ha il diritto di parlare a nome dei cittadini, poiché non ne ha l’investitura politica. Egli è, per definizione, “traditore della patria”, perché ne ha tradito l’ispirazione morale e l’intento democratico. Inoltre, ha compiuto il più odioso dei reati riguardanti la vita politica di una nazione. A questo c’è da aggiungere che il Duce fu arrestato travestito da soldato tedesco, quindi, secondo la convenzione di Ginevra, facilmente imputabile di spionaggio, reato per il quale, nel ’45, si poteva essere fucilati senza processo e alla schiena, come i più biechi traditori.

Mussolini rientra in questa categoria di persone. Non aveva diritto a nessun processo. Nel 1945 la Legge militare permetteva di fucilare senza processo nei casi succitati di “alto tradimento” (per aver cospirato ai danni dello Stato Italiano) e di spionaggio (essendosi travestito con una divisa non facente parte al corpo e allo Stato di appartenenza). Ci sono, dunque, tutte le ragioni giuridiche. Quelle morali sono una montagna. A partire dal colpo di Stato, passando per l’omicidio dei fratelli Rosselli nel 1937(commissionato ai servizi segreti italiani proprio dal Duce) e quello di Matteotti (per il quale Mussolini si assunse la piena responsabilità in Parlamento), in perfetto stile mafioso, per finire alle stragi di italiani in Africa e in Russia, vittime della sua megalomania.

E’ bene che se lo ricordino tutti i vari “smemorati di Collegno”, non si può parlare bene di un essere tanto abominevole. Ha fatto le pensioni? No, non è vero (In Italia, il sistema della previdenza sociale fu istituito nel 1898 con la costituzione della Cassa nazionale per le Assicurazioni Sociali (CNAS) la quale era competente in materia di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai. Si trattava di una assicurazione volontaria, finanziata dai contributi pagati dai dipendenti, ed integrata dall’intervento statale e da versamenti volontari dei datori di lavoro). Ha fatto l’Inail? Altra balla. La nascita dell'INAIL risale alla legge del 17 marzo 1898 n° 80, che ha introdotto nel sistema legislativo italiano l'obbligatorietà dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, rappresenta la conclusione di un lungo e tormentato dibattito avviato nel mondo parlamentare, scientifico, culturale e sociale della seconda metà del secolo scorso e costituisce l'avvio nel nostro Paese del sistema di sicurezza sociale i cui cardini (la solidarietà, l'obbligatorietà, l'intervento economico di sostegno) si mostrano ancora oggi validi. Questi sono solo miti messi in circolazione da chi ha “quegli interessi”, creduti dagli ignoranti che farebbero meglio a tornare a scuola. E poi, anche se fosse vero? Anche Hitler ha annullato la disoccupazione, anche Stalin ha fatto qualche ponte, anche Pacciani avrà detto “buongiorno” a qualcuno! Ma la disoccupazione zero non giustifica i 100 milioni di morti causati nella seconda guerra mondiale, i ponti di Stalin non giustificano i gulag, e tutti i saluti di uno squilibrato come Pacciani non resuscitano tutte le coppiette che ha fatto fuori.

Certo, oggi sarebbe diverso. Oggi perfino un figlio di cane come Pinochet ha avuto l’interessamento delle organizzazioni umanitarie, quindi c’è da pensare che lo stesso avrebbero fatto con il suo “collega” delinquente Mussolini e con quel demonio di zio Adolf. Però Hitler, andato al potere democraticamente eletto, ha avuto almeno il buon gusto di togliersi la vita da solo. Ma questo è un gesto che appartiene alla schiera dei coraggiosi, coloro che messi davanti alle loro nefandezze sono capaci di prendersi le proprie responsabilità.

Il Duce, da buon codardo, non è riuscito a fare neppure questo.

Benito Mussolini appeso in Piazzale Loreto. Otto mesi prima nella stessa piazza fece fucilare 14 partigiani, ai quali fu negata qualsiasi forma di processo.

giovedì 9 aprile 2009

La vergognosa Rai Tv, il vergognoso Riotta.

Ieri abbiamo assistito all'accurata esposizione dei dati auditel, riguardante il terremoto dell'Abruzzo, sviscerata al Telegiornale delle 20 sulla Rai 1, il cui Direttore è Gianni Riotta. Il tg1 è stato seguito da mezzo paese, avendo punte d'ascolto del 40%, con una media, altissima, del 27%. Questi dati sono stati annunciati dall'anchorwoman con un vanto e un orgoglio dei quali gli addetti ai lavori si devono solo vergognare. Sì, perchè negli spot loro vendono gli spettatori, cioè noi, a chi acquista uno spazio pubblicitario. Ci vendono come carne da macello, a milionate al minuto. Se un programma ha il 5% di ascolti la pubblicità costa per quel 5%, ma se gli ascolti salgono (com'è stato il caso degli speciali sul terremoto abruzzese) anche al 40%, il costo per uno spazio pubblicitario sale alle stelle.

Ho una domanda da fare al Direttore del TG1; quanta pubblicità ha mandato in onda la sua rete durante i Tg e i vari speciali? Di quanto l'avete maggiorata? Perchè quei soldi, fatti alle spalle dei disgraziati abruzzesi vittime di una catastrofe, sono peggio di un atto di sciacallaggio.
Dimostrate a chi vi mantiene col canone che non siete esseri abietti, e consegnate i soldi di quelle pubblicità alla regione Abruzzo che ve li ha fatti guadagnare e che ne avrebbe tanto bisogno.

venerdì 3 aprile 2009

Transustanziazione; cristianesimo o cannibalismo?

La Pasqua è la vera e unica festa cristiana che Gesù comandò personalmente. In realtà non è una festa, ma una commemorazione della morte di Cristo. Perchè è così importante? L'apostolo Paolo ce lo spiega così:
"Se ora si predica che Cristo è stato destato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non c'è resurrezione dai morti? Se, in realtà, non c'è resurrezione dai morti nemmeno Cristo è stato destato. Ma se Cristo non è stato destato la nostra predicazione è certamente vana, e la nostra fede è vana. Inoltre, siamo anche trovati falsi testimoni di fronte a Dio, perchè abbiamo reso testimonianza contro di lui che Egli ha destato Cristo che tuttavia non ha destato se i morti non sono realmente destati. Inoltre, se Cristo non è stato destato la vostra fede è inutile; voi siete ancora nei vostri peccati. In effetti anche quelli che sono morti uniti a Cristo son già periti. Se abbiamo sperato in Cristo solo in questa vita, siamo i più miserevoli di tutti gli uomini" (1Corinti 15:12-19).

La Pasqua è dunque la commemorazione della morte di Gesù. Spezzò il pane e versò il vino, e passandoli agli apostoli disse:"Fate questo in ricordo di me". Perchè? Perchè, come ricorda Paolo, chi non è realmente morto non può essere realmente resuscitato. Chi non crede alla resurrezione di Cristo non crede neppure alla sua esistenza in vita.
Molti però si sono spinti oltre. Nella loro bramosia di credere hanno creduto alla lettera a ciò che i Vangeli narrano dell'ultima cena di Gesù con gli apostoli. Consegnando il vino e il pane agli apostoli Cristo dice; "Mangiate, questo è il mio corpo. Bevete, questo è il mio sangue".
Davvero Cristo diede agli apostoli il suo sangue da bere e la sua carne da mangiare?
I cattolici credono di sì. Credono che nell'atto di bere il vin santo questi si trasformi in sangue di Cristo, e che lo stesso farebbe l'ostia, trasformandosi nella carne di Cristo.
Si chiama "dottrina della Transustanziazione".
Questa dottrina era estranea ai primi cristiani, fino a quando, nel 1215, Papa Innocenzo III la introdusse come dogma della chiesa. Così il vino smise di essere vino e diventò sangue, e così fece il pane, diventando la carne di Cristo. Altrettanto fecero i Vangeli, diventando il soggetto del film "La notte dei morti viventi", uno splatter senza precedenti storici.
Ma davvero Gesù poteva dar da bere il suo sangue agli apostoli? Cristo è sempre stato trovato verace e fedele a Dio, suo Padre. Non trasgredì mai nessuna singola legge di Dio.
"Non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue" - Genesi 9:4
"Non dovete mangiare nessun sangue nei luoghi dove dimorate, sia quello di volatile che quello di bestia" - Levitico 7:26
"Poichè l'anima (vita) della carne è nel sangue, e io stesso ve l'ho messo sull'altare per fare espiazione per le anime vostre, perchè è il sangue che fa espiazione mediante l'anima in esso, per questo ho detto ai figli d'Israele:"Nessun anima di voi deve mangiare sangue, e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue. In quanto a qualunque uomo...il quale prenda a caccia una bestia selvaggia o un volatile che si può mangiare, in tal caso ne deve versare il sangue e lo deve coprire di polvere. Poichè l'anima (la vita) di ogni sorta di carne (essere vivente) è il suo sangue mediante l'anima (la vita) in esso. Di conseguenza ho detto ai figli d'Israele:"Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perchè l'anima di ogni sorta di carne è il suo sangue. Chiunque lo mangi sarà stroncato" - Levitico 17:11-14
"Solo ogni volta che la tua anima lo brami devi scannare e mangiare secondo la benedizione che Dio ti ha dato, dentro tutte le tue porte. L'impuro e il puro possono mangiare, come la gazzella e come il cervo. Solo il sangue non dovete mangiare. Devi versarlo sulla terra come l'acqua. "- Deutoronomio 12:15-16
"E Davide diceva:"E' impensabile da parte mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime?" - 1Cronache 11:19

E' ragionevole pensare che Cristo abbia fatto bere realmente il suo proprio sangue agli apostoli? No, non è ragionevole, anche perchè gli stessi apostoli, confermando la validità della legge data da Dio a Mosè, raccomandarono ai discepoli delle nazioni di non assumere sangue in nessuna maniera. L'apostolo Giacomo diede queste direttive a tutte le chiese cristiane del primo secolo scrivendo:
"Quindi la mia decisione è di non turbare quelli delle nazioni che si volgono a Dio, ma di scrivere loro di astenersi dalle cose contaminate dagli idoli, e dalla fornicazione, e da ciò che è strangolato e dal sangue. Poichè allo Spirito Santo e a noi è parso bene di non aggiungere (ai pagani che si convertivano al cristianesimo) nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie; che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato. Se vi asterrete da queste cose prospererete". - Atti degli apostoli 15:20-29
Appare chiaro che le leggi consegnate da Dio a Mosè riguardo all'astensione dal sangue (non mangiarlo, non berlo e non assumerlo in nessun altra maniera, questo è il significato del verbo "astenersi") non sono state abolite dal cristianesimo, anzi, gli apostoli le consideravano "cose necessarie".
In realtà Gesù, durante l'ultima cena, usò quella metafora iperbolica (da "iperbole", figura retorica secondo la quale si esagera appositamente un termine o una frase per sottolineare l'importanza del concetto. Es. "E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli".) per spiegare agli apostoli, e ai futuri discepoli, che avrebbero dovuto farlo entrare nel loro corpo (il cervello recepice e comanda al corpo di comportarsi di conseguenza) per tentare di essere come lui.
"Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al padre se non attraverso me".
Gesù Cristo non ha mai predicato una forma di cannibalismo, ma il suo comportamento, che è l'unica via per la verità che ci potrà portare alla vita eterna.




mercoledì 1 aprile 2009

L'imparzialità non abita più qui (Se mai avesse preso dimora)

Ieri sera ho guardato la partita della nazionale, Italia-Irlanda, e mi sono stupito nel sentire i commenti di Salvatore Bagni e del telecronista (non ricordo neanche il nome). Dopo 3 minuti gridavano "allo scandalo" per l'epulsione di Pazzini, senza curarsi minimamente di ciò che dice il regolamento. Noi siamo il paese dei "Vabbeh ma dai", dei "dopo appena 3 minuti", del "non lo ha fatto apposta", del "è involontario". Ma l'ingenuo Pazzini è stato espulso giustamente, e le scuse sopra riportate sono semmai aggravanti. Il regolamento parla di "eccesiva foga", "di entrata sproporzionata al gioco", di "gomito alto", di "gioco scorretto". Nessun giornalista ieri sera ha citato questi articoli del regolamento. "Ogni giocatore è tenuto a prestare attenzione all'incolumità dell'avversario". Pena? Il cartellino rosso. Tutta l'Italia ha visto com'è saltato il centravanti blucerchiato; andando incontro al difensore irlandese tenendo il gomito alto e largo. Chi ha giocato a pallone sa benissimo che quando si salta la posizione delle braccia è larga in partenza, a prendere aria, e che quando si arriva in alto (per un movimento naturale) le braccia si chiudono lungo i fianchi. Chi arriva in alto saltando con le braccia larghe e alte sta commettendo una scorrettezza volontaria.

E' questa (foto sopra) la maniera corretta e naturale di saltare; braccia basse, lungo il corpo.
Per un tale fallo Pazzini sarebbe stato espulso in qualsiasi parte del mondo. Anzi, no. Probabilmente in Italia no. In Italia gli arbitri si sono inventati il cartellino giallo per la gomitata in faccia. Ma non è cosa usuale all'estero. Gli arbitri italiani hanno finito per abituare male i nostri calciatori, che quando giocano in nazionale o nelle coppe europee prendono ammonizioni ed espulsioni che nel nostro paese non prenderebbero.
Salvatore Bagni: "L'arbitro si è fatto condizionare dal sangue che ha visto nel volto del giocatore irlandese". Eh sì, perchè l'irlandese è stato morso da una zanzara, non ha preso una gomitata. Ma cosa deve commettere un calciatore perchè lo si possa espellere? Deve sparare nelle gambe dell'avversario?
Voglio dire a Salvatore Bagni; io quando guardo una partita voglio cronaca e commenti imparziali, non m'interessa se siamo italiani, l'onestà non deve avere bandiere.
Ma evidentemente non abita più qui.