venerdì 15 agosto 2008

Europa - Fahrenheit - Bulldog - Genova - 1996

Luca Zafferani, Rodofo Cervetto e Lukino si esibiscono in "Europa" di Santana al Bulldog di Genova. Era il 1996.....

domenica 3 agosto 2008

Terroristi o partigiani?

Come sarebbe la storia se a scriverla fossero i perdenti?
Tutto sommato non credo che nelle parole dei perdenti ci possa essere la verità assoluta. Forse sarebbe solo una questione di punti di vista, che comunque arricchirebbe la nostra consapevolezza, il nostro sapere.
La "Teoria della diapositiva storica", come viene chiamata da chi ne sa più di me (nella quale la storia è uno specchio a due facce dove il bianco è nero e il nero è bianco) è tuttavia molto interessante. Ogni verità ne contiene un'altra poco conosciuta, uguale e speculare, identica ma contraria.
Fin dal I secolo ciò che l'apparato dominante (ma comunque provvisorio) chiamava terrorista, veniva definito partigiano (sinonimo anche di "patriota") da chi era all'opposizione. I "sicari" ebrei (chiamati "ribelli" dall'invasore romano) erano considerati "partigiani" dai loro concittadini.
Lampante è l'esempio della rivoluzione francese, dove i traditori e i terroristi erano sempre coloro i quali non erano al potere.
Nella «via cava», Gugliemo Tell uccise il balivo Gessler con un preciso tiro di balestra: fu assassinio o legittima difesa?
Mentre gli uni considerano quello di Tell come un gesto morale di liberazione dall'ingiustizia, per altri non è che un assassinio a tradimento, simbolo di ingiustizia. «Per questo», spiega Katharina Mommsen, studiosa di letteratura tedesca, «la figura di Tell è sempre in bilico tra quella di un eroe e quella di un assassino».
Nel 1789, la rivoluzione francese celebrò Guglielmo Tell quale eroe della libertà. La sua leggenda era perfettamente adatta a giustificare una rivoluzione per cui, rappresentandola spesso sul palcoscenico, fu presto nota ed apprezzata dal popolo.
Dal 1789 al 1855, con la rivoluzione francese, abbiamo in un certo senso il primo caso di terrorismo della storia: il Terrore instauratosi durante la rivoluzione francese, ancorché fu un regime e non un piccolo movimento clandestino, mostrò per la prima volta che un popolo poteva essere influenzato da un sentimento sociale di timore diffuso, tenuto vivo da pochi uomini che lo sfruttavano per manovrare una nazione (ciò che oggi, in qualche modo, sta facendo l'amministrazione americana con i propri cittadini). Il secondo "contributo" fondamentale dato dalla rivoluzione francese al terrorismo fu l'aver ghigliottinato il Re, dissipando l'aura di sacralità che da sempre avvolgeva il sovrano e la nobiltà e dimostrando che un atto di violenza poteva avere risonanza e portata enormi.
A questo punto si può iniziare a mettere alcuni paletti; terrorista è "chi semina terrore". Al di là delle bandiere e delle ragioni. Il problema è che il terrore è stato seminato da chiunque, anche, e soprattutto, da governi democraticamente eletti. E' questo punto a sovvertire le regole e ad abbattere i paletti.
Giugno 1914: a Sarajevo un ragazzo salta su una vettura e comincia a sparare. L'arciduca Ferdinando muore. Dopo alcune settimane comincia la prima guerra mondiale. Secondo il mondo Gavrilo Princip è un terrorista. Secondo la Serbia e i serbi di Bosnia un eroe. Chi ha ragione?
Nella seconda guerra mondiale la resistenza francese uccide i soldati delle truppe di occupazione dove e appena può. Giugno 1944: a Oradur-sur-Glane, nel centro della Francia, le SS si vendicano massacrando 642 abitanti. Chi sono i terroristi? Secondo Hitler i francesi.
II 23 marzo 1944 alle ore 15 circa, nell'interno della città aperta, in Via Rasella all'altezza del palazzo Tittoni, mentre passava una compagnia di polizia tedesca del Battaglione "Bolzen", che da quindici giorni era solita percorrere quella strada, scoppiava una bomba che uccideva venti sei militari di quelle compagnia ed altri feriva più o meno gravemente.
Subito dopo lo scoppio della bomba alcuni giovani, che sostavano all'angolo di Via Boccaccio, lanciavano delle bombe a mano contro il resto della compagnia e, quindi, si ritiravano verso Via dei Giardini, allontanandosi immediatamente dalla zona. Elementi della compagnia tedesca sparavano in direzione delle finestre sovrastanti e dai tetti,un po' all'impazzata, poiché in un primo momento credevano che l'attentato fosse stato effettuato con lancio di bombe a mano da una delle case. Per rappresaglia l'esercito nazista rastrella 335 civili italiani e li trucida alle Fosse Ardeatine. E' la risposta tedesca alla "vile azione terroristica di Via Rasella".
Agosto 1945: l'aeronautica degli Stati uniti lancia le prime bombe atomiche. Muoiono 190.000 giapponesi, quasi tutti civili. Dopo pochi giorni finisce la seconda guerra mondiale. Quale di questi avvenimenti è stato un atto terroristico? Quale ha ottenuto un risultato? Quale, se ce n'è uno, potrebbe essere giustificato dalla storia? E dalla storia di chi?
Terrorista è chi semina terrore. Gli USA sono contro il nucleare, ma quello degli altri. Intervengono per motivi umanitari laddove si praticano eccidi di massa e persecuzioni razziali, ma sono gli unici ad averne portato a termine una, la persecuzione contro i pellerossa. Sono contro la pena di morte, ma non a casa loro. Oggi non si vuole ammettere a nessun costo che il terrorismo è originato dalle prepotenze colonialiste che, soprattutto nell’area mediorientale, sono state perpetrate per secoli dagli inglesi, fino all’appoggio anglo-americano alla costituzione e all’armamento dello Stato di Israele, fino alla guerra per procura mossa all’Iran 25 anni fa dall’agente americano Sadam Hussein riempito di armi dagli Usa (con un milione di morti), continuando con l’embargo di merci e medicinali dopo la 1° guerra del golfo a cura di Bush padre (500.000 bambini irakeni morti senza medicine secondo l’Unicef), con la politica di totale appoggio ad Israele contro il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato.
Chi è terrorista? Chi semina terrore. Accade, però, molto spesso che il "terrorista" sia un individuo creato dalla società e dalle sue insofferenze, la cui morte, se non viene rivalutata dalla storia, è per il resto del popolo (manovrato ad arte dai media, che scrivono e, oggi, mostrano, la storia fatta dai vincitori) una liberazione. Il popolo non si ferma mai a pensare che un ragazzo morto in una piazza potrebbe essere un Pietro Micca o un nuovo Salvo D'acquisto (carabiniere). Ma se è vero che il partigiano italiano ha dato ai "liberatori americani"un aiuto armato trascurabile, è altrettanto vero che ha contribuito a creare un clima di disincanto verso il regime fascista (l'assoluta mancanza di reazione delle nostre forze armate contro l'esercito USA, le diserzioni, gli ammutinamenti dei nostri soldati, sono la prova concreta), clima che all'invasione americana ha fatto un gran bene e che non fu per niente marginale, anzi.
Oggi i popoli (occidentali) non vogliono scocciature. Vogliono mangiare il mais transgenico senza che nessuno glielo dica. Si sono ridotti a spettatori avventizi di questo sistema di cose e godono surrettiziamente di una democrazia che non hanno contribuito a formare, che gli è stata imposta, alla quale si sono assoggettati per non aver fastidi. Come miliardi di Conte Ugolino creiamo i nostri terroristi dal nulla, li cresciamo a cucchiaiate di ipocrisia, li manteniamo vivi per avere sempre un'emergenza a portata di mano intorno alla quale stringerci dimostrando un falso patriottissmo, che sempre più spesso diventa nazionalismo becero, anticamera del fascismo.
In questo mondo dominato dal terrore per i terroristi noi non siamo altro che lenoni delle democrazie, democrazie che in fondo non amiamo e delle quali non capiamo il significato.